Giuseppe Arcimboldi (1526-1593) - Il bibliotecario -1566
Un libro sui libri
di Gianni Di Quattro
È quello di Giampiero Mughini “la stanza dei libri” e che ha per sottotitolo “come vivere felici senza facebook, instagram, e followers”, editore Bompiani.
Un libro in cui l’autore racconta il suo amore per i libri che ha riempito la sua vita e come la convivenza con essi abbia sempre condizionato il luogo dove e come vivere, le amicizie e le relazioni in genere, le sue scelte professionali e umane. Racconta anche della sua antipatia verso le tecnologie che tendono a sostituire i libri e che propongono una interpretazione procedurale delle relazioni umane, del suo rifiuto verso la cultura della esibizione delle proprie intimità sentimentali e psicologiche.
Non mi era particolarmente simpatico l’autore prima di leggere questo libro, perché lo giudicavo altezzoso, presuntuoso, umanamente lontano dal voler comprendere gli altri e con un modo di dibattere, di dialogare assolutamente poco rispettoso. Ecco direi che la cosa che riconoscevo soprattutto all’autore era la mancanza di rispetto verso tutto e tutti, questo suo modo di dissacrare istintivamente persone e cose.
Ma la lettura di questo libro mi ha un po’ riconciliato con Giampiero Mughini perché ho constatato il suo splendido modo di raccontare e di scrivere e la fantasia di come partendo dalla sua storia personale con i libri che hanno condizionato la sua vita, racconti le vicende della cultura e della nostra società nel secolo scorso. L’abilità di come riesce a inserire una sua vicenda o qualcosa di suo interesse nel contesto degli scenari che si svolgevano nel nostro paese, la sincerità di come ha sempre giudicato intellettuali e protagonisti sociali e politici, la onestà intellettuale che lo ha sempre guidato nel bene o nel male, cosa di non poco conto nel parco degli intellettuali italiani. Un parco che, a parte la parentesi della collaborazione con Adriano Olivetti, è stato spesso caricaturale e organico con idee e partiti di forte ideologia sociale quasi a dimostrazione che questa categoria di pensatori ha sempre bisogno di un principe.
È un piacere leggere il libro di Mughini, ripercorrere tante vicende della nostra storia culturale e politica, tanti comportamenti dei protagonisti del pensiero che hanno popolato il nostro paese. Un libro che fa anche riflettere sulla cultura del paese, sulla fragilità delle nostre strutture sociali, sul pressapochismo del nostro popolo che anche a qualsiasi livello ha sempre dimostrato la disponibilità a mettersi al servizio.