Aggiornato al 09/12/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

 

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Very Silent Night per un Babbo Natale dimenticato

di Simonetta Greganti Law

 

Trasformare un quadro d’autore in parole …

 

Per questo Natale Nonno Alfredo sapeva benissimo che, nella casa di riposo per anziani dove alloggiava, non avrebbe ricevuto neppure l’annuale visita del suo amato nipotino. Gli era stato comunicato che i suoi parenti sarebbero partiti proprio nel periodo delle feste e poco importava se la sua anima si sarebbe scalfita con una nuova cicatrice.

Doveva rassegnarsi!  Certo non sarebbe neppure riuscito ad organizzare un incontro online, lui non era tecnologico perciò non era immaginabile raggiungere il nipotino neanche in modo virtuale.

Tuttavia sapeva di essere ancora capace di servirsi dei mezzi di comunicazione di una volta, avrebbe potuto scrivergli una lettera “démodé” servendosi di carta e penna.

La sua scrittura tremolante gli fece venire l’idea di stupire il bambino e di fingersi Babbo Natale che, uscendo fuori dai canoni abituali, anziché ricevere la solita valanga di messaggi avrebbe scritto lui a tutti i ragazzi del mondo.  Perciò iniziò…

“Carissimo bambino

Ti sorprenderà ricevere una lettera proprio da Babbo Natale in persona quando invece, come per tradizione, saresti stato tu a dovermela inviare.

So bene perché non lo hai fatto: scrivere richiede tempo e fatica, la grafia sembra ribellarsi alla tua mano che nonostante i tentativi di una bella copia crea invece scie d’inchiostro incorreggibili.  Consideriamo poi gli errori che neppure la gomma riesce a cancellare tanto da costringerti a dover ricopiare l’intero testo. Che frustrazione!  

Oggi invece, col computer, la correzione è addirittura automatica.  Eppure non nego la gioia di scorgere i tuoi tentativi di scrittura, disordinata, incorretta ma piena di impegno e volontà.

Trovare parole scritte male mi fa sorridere, senza malizia, perché mi riporta indietro nel tempo quando anch’io ero bambino e stavo imparando a non sbagliare.  Quando anche a me venivano gli immancabili crampi alla mano per tenere troppo stretta la penna affinché non cadesse in terra come invece succedeva sempre.  E poi, quel sapore sgradevole della colla da leccare per sigillare la busta o per attaccarvi un francobollo!  Ancora non basta: è necessario dover uscire di casa per spedirla alla ricerca delle ormai rarissime buche per le lettere. Oggigiorno invece basta cliccare sul portatile, comodamente seduti in poltrona, per inviare una mail, ed essere certi di una consegna immediata.  La vecchia lettera si sa, ha tempi troppo lunghi e nessuno ha più la pazienza di attendere, dimenticandosi però che proprio l’attesa fa parte della magia del Natale. Ricordati invece, caro ragazzo, che l’importante è mettere l’impegno e l’amore in tutto ciò che fai e solo così troverai soddisfazione e la forza di continuare.

Quest’anno sono io a scrivere e non lo sto facendo dal Polo Nord. Scrivo da una piccola stanza piena di ricordi che fa parte di una casa dove ci sono tante altre persone con i capelli bianchi proprio come la neve.

Sono elfi molto speciali che, a modo loro, mi stanno aiutando, non a costruire i giocattoli ma ci adoperiamo per non rinnegare il passato, per preservare le tradizioni che nel mondo di oggi stanno scomparendo mentre qui siamo tutti come in un’epoca diversa, sospesa nel tempo, dove le persone continuano ad esistere senza fretta, come si faceva una volta.  Tutto però può svanire da un momento all’altro.

Come ben sai, io, Babbo Natale, sono molto anziano. Ho vissuto così a lungo e ho visto tante generazioni susseguirsi ma oggi mi accorgo che i ragazzi non hanno più bisogno di chi è vecchio, di chi avrebbe ancora qualcosa da insegnare, un consiglio da offrire o un racconto da tramandare. Questo mi preoccupa molto perché così le tradizioni si spegneranno, una dopo l’altra, come le luci delle finestre in una città che si addormenta.

I vecchi non sono più rispettati mentre io invece ho ancora il desiderio di raccontare, di donare, di restare.

Se non ti ricorderai più di me allora io non potrò più esistere…ti prego, non lasciar morire in solitudine un vecchio Babbo Natale che avrebbe invece voluto festeggiare la notte più bella dell’anno vicino ai bambini, come si faceva una volta perché il Natale vero si condivide e anche se il mondo cambia, quel bisogno d’amore, di casa, di calore, resta.

Ti prego, non interrompere questa bellissima tradizione.  Non essere tu a spezzare le consuetudini di secoli. Ricordati che la vita scorre in cicli, e ognuno di noi è chiamato ad attraversarli, uno dopo l’altro perciò toccherà a tutti elemosinare un po’ d’affetto.

Ecco dunque il motivo per il quale ti sto scrivendo: non rinnegare il passato, non dimenticarti dei vecchi e ricordati che il Natale, almeno una volta all’anno, dovrebbe esaltare la povertà, lodare l’umiltà e soprattutto preservare le tradizioni coi racconti dei nonni. Nonni che, prima di diventare grandi, sapevano sognare proprio come te.

Perciò tu, caro bambino che riceverai la mia lettera, continua a essere gentile soprattutto con quelli a cui tu vuoi bene, con chi è triste o ha semplicemente bisogno di un abbraccio.

Ogni Natale non è fatto solo di regali, di vacanze, di panettoni o di luci intermittenti, è fatto anche di ricordi, di presenze invisibili e di affetti distanti.

Raggiungi almeno col pensiero chi per quest’anno non potrai abbracciare e ricordati che l’amore e la forza del pensiero possono comunque ravvicinare anche chi è lontano.

Un grande abbraccio pieno di magia

Il tuo Nonno Natale”

E così nonno Alfredo piegò la sua lettera, l’infilò nella busta e ne leccò la colla per chiuderla ed affrancarla ma quel sapore amaro non era niente al confronto della solitudine di un ospizio, nel periodo delle festività Natalizie.

 

Inserito il:09/12/2025 11:05:56
Ultimo aggiornamento:09/12/2025 11:31:42
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