Aggiornato al 03/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Antonio Joli (Modena, 1700 – Napoli, 1777) – La valle dei Templi

Bogianen in Sicilia (5) - Dalla Valle del Po alla Valle dei Templi

(seguito)

di Annalisa Rabagliati

 

L'albergo di Agrigento, nel villaggio Mosè, dove arriviamo venerdì all’ora di cena, anzi, quando gli altri ospiti hanno già cenato, è bellissimo! L'aspetto vuole ricordare le costruzioni dell'antico Egitto, visto che l’hotel si trova nel villaggio Mosè e, anziché essere a molti piani, si sviluppa in orizzontale, con un dedalo di corridoi in cui in un primo momento ci si perde. Al mattino del sabato, dopo la colazione, scopriamo che ha una magnifica piscina. Io ho portato il costume da bagno, ma il problema è che la piscina dei nostri hotel è sempre chiusa quando arriviamo e apre quando andiamo via...

Però la nostra camera è grande come un appartamento. Va be', un miniappartamento, comunque è spaziosa ed elegante. Il bagno è nuovo e moderno: ha sanitari raffinati e i rotoli di carta igienica, anziché essere in bella vista, sono posti in un apposito contenitore fatto in modo da sostituire il rotolo terminato con quello nuovo. Peccato che non ci sia non dico un manuale di istruzioni in dodici lingue, che sarebbe un po’esagerato, ma neanche uno straccio di informazione con simboli su come effettuare la sostituzione, così ti tocca chiamare la reception e, in un momento ben poco consono, arriva il direttore in persona.

Forse a quell’ora tarda c’era a disposizione solo lui, gentiluomo dai modi squisiti che cerca di aprire il marchingegno, per nulla imbarazzato dalla situazione, ma molto a disagio per il fatto di non riuscirci, e costretto a rimediare all’antica maniera, portando un rotolo nuovo. A favore del comodo bagno c’è da dire che ha un asciugacapelli degno di questo nome, perché asciuga i miei riccioli rispettandoli e non rendendomi simile a Presbitero, quello dai capelli sparati fatti di penne. Me li acconcio per bene, non sapendo che ci penserà il mio cappello a ridurmi come la Medusa. Eppure il cappello è quanto di più necessario per andare a visitare la Valle dei Templi, perché, nonostante il clima estivo sia ventilato e, per essere in Sicilia, ancora moderato, il sole picchia già duro.

Alla Valle dei Templi troviamo una giovane guida che ci illustra con dovizia di particolari tutto quel che vediamo. Precisa e coscienziosa ci spiega tutto quello che avremmo voluto sapere sulla costruzione dei templi e non abbiamo mai osato chiedere. Vediamo il tempio di Era, di Eracle, di Castore e Polluce, di cui restano o poche colonne o un solo colonnato, mentre quello della Concordia compete con il Partenone di Atene. Invece di quello di Zeus Olimpio restano un capitello gigantesco che dà l'idea delle dimensioni che doveva avere il tempio e, con le braccia piegate per sostenere inizialmente la trabeazione, un telamone enorme sul prato antistante, che ha come sfondo la città di Agrigento su una altura. Osservo il contrasto tra l'antico e il moderno ed è inutile che dica quel che preferisco.

I Dori, cioè gli abitanti dell'antica Agrigento, erano dei costruttori attenti, dice la guida. Nel costruire i templi rispettavano la regola aurea: ad esempio quello di Zeus, che però non fu mai terminato, misurava 113 metri per 56, cioè la lunghezza era il doppio più uno della larghezza. Non conoscevano l'arco né usavano il marmo come i Romani, ma applicavano espedienti per rendere i templi più resistenti ed elastici: le colonne erano composte da quattro elementi di calcare sovrapposti, riempiti all'interno con pietrisco, i piani che formavano gradoni assicuravano stabilità e le scanalature delle colonne servivano a riflettere la luce, dando un effetto ottico piacevole. Solo le trabeazioni erano colorate di rosso, giallo, verde, gli stessi colori che un'altra guida ci dirà essere quelli usati nei carretti siciliani.

Nonostante tutti gli accorgimenti, notevoli per l'epoca, (ma non dimentichiamoci che la geometria euclidea è quella che studiamo ancora), i templi furono quasi tutti distrutti dalle guerre antiche e dai terremoti e poi vennero usati come materiale da costruzione. Solo il tempio della Concordia si è salvato dall'ultimo affronto, perché nell'era protocristiana fu usato come chiesa.

La nostra gentile guida ci accompagna poi nel giardino di agrumi della Kolymbethra, ripristinato dal Fai e anche qui ci inonda di spiegazioni. Purtroppo so già che non ricorderò che una minima parte, ma la voglia di approfondimento della cultura greca mi assale e credo che l'asseconderò.

Oggi giornata di meravigliose scoperte. Dopo una doverosa sosta per placare sani appetiti andiamo a Piazza Armerina dove si trova la villa di un antico magnate romano: la villa del Casale, Patrimonio Unesco, come la Valle dei Templi. Anche qui la nostra guida è una donna ed è brava nelle spiegazioni e nel coinvolgere con domande il gruppo, proprio come farebbe una maestra all’antica. La villa è caratterizzata dagli incredibili, enormi pavimenti a mosaico, le cui immagini vengono spesso riportate nei libri di storia. Mi hanno colpita soprattutto i mosaici di figure umane e quelli dei tanti animali selvatici, domestici, esotici, e continuo a meravigliarmi del grado di perfezione nelle arti musive che era stato raggiunto in epoca romana, come in altre capacità tecniche e artistiche che si sono disperse con il crollo dell’Impero.

Cerco a volte di immedesimarmi in quel che provarono quelli che a quel tempo si resero conto della fine della loro civiltà e penso che purtroppo vi siano molti elementi in comune con ciò che viviamo adesso. Siamo giunti a progressi tecnici e scientifici inimmaginabili fino a cinquant’anni fa, ma stiamo correndo verso la catastrofe ambientale. Però voglio essere ottimista: l’umanità è sempre stata capace di risorgere e, pian piano, forse ce la farà anche stavolta. “Ma noi non ci saremo …” (Tranquilli: mi è solo venuta in mente una canzone della mia gioventù).

Finita la visita si monta in sella e si corre verso Modica. Ci sarete anche voi?

(Continua)

Inserito il:27/07/2022 10:05:24
Ultimo aggiornamento:03/08/2022 16:56:06
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445