Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

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Quarantena: tempo per leggere

di Annalisa Rabagliati

 

Causa Covid non c’è molta differenza tra la vita che ho condotto io per parecchi mesi, tranne poche parentesi estive, e quella che conduceva la mia povera mamma, nei suoi ultimi anni di vita: puliva la casa, si faceva da mangiare, curava i suoi molti malanni, cuciva e leggeva. Praticamente quello che faccio io ora: pulisco, preparo i pasti, curo i miei malanni e leggo. Le differenze sostanziali sono che io leggo su smartphone e pc, cucio poco e male e, soprattutto, non sono ultraottantenne com’era lei!

Ringraziando il cielo finora il Covid mi ha risparmiata, ma il modo di vivere di noi pensionati moderni è regredito. È vero, siamo tra i privilegiati che hanno un reddito mensile senza più lavorare e, potendo andare poco di qui e di là, abbiamo guadagnato in mancanza di stress, ma troppa tranquillità, se sei in salute, ti impigrisce, ti annienta. L’uomo è un animale sociale e la donna lo è a maggior ragione, e non potersi incontrare con nessuno è stato … inutile che lo dica: sappiamo tutti che cosa significa. E allora evviva i social, dove frequentare amici veri o presunti con cui scambiare battute sceme e opinioni banali e evviva la lettura che ti fa vivere più di una vita, come disse Eco! (Questo l’ho letto su Facebook, lo ammetto).

Oltre a manuali di lingue e argomenti storici che inizio, poso e riprendo a seconda dell’umore, ho letto moltissimi ebook presi a prestito online e alcuni romanzi cartacei. Se avete voglia di seguirmi ve ne parlerò su questo blog. Chissà che non abbiamo gli stessi gusti?

Ad esempio potreste aver letto “Pazzo per l’opera”, uscito l’anno scorso, di Alberto Mattioli, critico musicale della Stampa, che scrive anche articoli di costume. Mi piace molto il suo stile spiritoso e, a volte, sarcastico. Giochi di parole, rimandi a fatti del giorno, citazioni dotte costellano il suo tono serio e faceto al tempo stesso. (Tono che, se ascoltate l’audiolettura del libro online, scompare del tutto, naturalmente. Chiusa la parentesi). 

Il libro tratta dell’Opera, di cui lo scrittore è un estimatore, un conoscitore, un frequentatore di spettacoli al limite del fanatismo. Tanto che, se per un po’ il saggio è piacevole e divertente anche per un profano, verso la metà diventa troppo specifico, per addetti ai lavori, e allora mi dico che se il fine era quello di far proseliti non è stato raggiunto. Io non dovevo essere convinta sulla bontà dell’opera lirica, perché la seguo, ma sono di bocca buona, mi piacciono le opere nazional-popolari, quelle più famose. D’altra parte se sono famose ancora oggi un motivo ci sarà.

Questo libro non mi ha fatto venire voglia di seguire quelle più difficili, per palati raffinati. Ma forse non era questo lo scopo. Il tono scherzoso di Mattioli mi piace molto, anche quando interviene in programmi tv, ma è stato sprovveduto quando ha scritto che Meloni ha fatto un figlio ecc. Ha dovuto scusarsi e ha fatto bene. Se avesse scritto “ha avuto un figlio” credo sarebbe passato inosservato. Le parole pesano, neanche un giornalista intelligente e spiritoso può credere che tutti la pensino come lui. Lo stile scanzonato che amo, però, resta e si ritrova nel suo gradevole libro.

Come dicevo questo è uno dei libri che ho provato ad ascoltare. Dio me ne scampi! Il computer non sa leggere né rendere il tono scherzoso. Sono profondamente seccata: io non leggerei in quel modo neanche l'elenco telefonico. Nessuna intonazione, accenti sbagliati, nessuna distinzione tra dialoghi e descrizioni, né tra proposizioni principali e secondarie. Chiaramente sono letture di un computer. A che cosa serve? Ci prendono in giro? Perché non pagano un attore? Ce ne sono tanti e bravi! Come farei se mi venisse un glaucoma e mi affidassi agli audiolibri? Quando si capirà che il computer non sarà mai all’altezza di un lettore umano?

Per fortuna c’è sempre, tra i libri che si leggono perché lo si desiderava, ma da cui poi si rimane un po’ delusi, un libro per il quale non si nutrivano aspettative, che si inizia a leggere tanto per passare il tempo, o perché si deve restituire.  Ebbene quello di Carofiglio, “La misura del tempo”, mi ha riconciliata con l’autore dopo la delusione di cui ho parlato in Estate: tempo di lettura  (o di ascolto?) 2/2. Di questo ex magistrato, che si è anche dato alla politica per qualche tempo, ho letto parecchi libri, tutti ambientati nel mondo che lui conosce meglio, quello giudiziario, in cui il protagonista è un avvocato. Generalmente questi romanzi mi sono piaciuti, ma l’ultimo che avevo letto, anzi, ascoltato dalla viva voce dell’autore, mi aveva piuttosto delusa, ecco perché sono molto contenta di aver ritrovato i motivi per cui lo leggevo.

Forse ascoltare i libri, pur se letti bene, da attori capaci, anziché leggerli, o forse il fatto di prenderli in prestito online con l’ansia di dover finire in tempo e la difficoltà di leggerli magari sullo smartphone, impediscono a volte di apprezzare veramente un testo meritevole. Mi è capitato anche con un libro vincitore del premio Strega, acclamato da tutti. Ne parlerò una prossima volta. Ora preferisco concludere con un libro scaricato dalla biblioteca online: “L'inverno dei leoni”, il seguito de “I leoni di Sicilia”, di cui avevo parlato in Libro più, libro meno”.

Mi è piaciuto ancor più del primo, perché altrettanto accurato nei dettagli storici, interessante nella descrizione di materie prime, ma con personaggi più approfonditi. Non voglio dire di più, forse lo avete già letto e potreste parlarne meglio di me. Se non lo avete fatto e vi piacciono le saghe familiari, correte a leggerlo: merita.

Ci si affeziona ai personaggi, ricchi, ricchissimi, grazie al lavoro e all’abilità commerciale di chi li ha preceduti in famiglia, nonostante non siano personaggi positivi. Vivono da egoisti, senza pensare al domani e scialacquano un’immensa ricchezza per boria e incapacità manageriale e ben poco del loro impero resisterà al declino.

Comunque questo libro mi ha fatto venire una gran voglia di andare in Sicilia a cercare quel che resta dei loro sfarzosi palazzi. Chissà, forse, un giorno o l’altro, quando non ci sarà più rischio di quarantene …

 

Inserito il:28/10/2021 19:22:46
Ultimo aggiornamento:28/10/2021 19:35:34
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