Johannes Vermeer (1632 - 1675) – La Dentellière 1669-1670
Bambole e vecchi merletti
di Simonetta Greganti Law
Trasformare un quadro d’autore in parole…
Aveva fatto la merlettaia da sempre ma adesso era proprio stanca di tutto.
“Non ti sopporto più” pensava mentre riordinava la scatola dei suoi attrezzi da lavoro.
Stava separando gli aghi dagli spilli con una meticolosità che superava la sua routine abituale. Tutti quei fili ingarbugliati le ricordavano la sua vita dove non riusciva più a trovare un capo per sbrogliare quella matassa di tanti anni trascorsi tra gli affanni.
Forbici, aghi, spilli, matassine di cotone, li guardava e vedeva davanti a sè i giorni consumati sempre china sui suoi merletti.
Un mestiere che aveva inizialmente amato ma poi si era resa conto di come fosse stata sfruttata, della libertà che le era stata rubata e di tutte le lacrime che aveva versato per colpa di un lavoro che non le veniva retribuito in modo corretto. Ora voleva far valere i suoi diritti.
Con la lama tagliente delle forbici avrebbe dovuto recidere il passato, un taglio netto e si sarebbe liberata di tutto. Ma per fare questo serviva molto coraggio e lei non ne aveva. Invece di una separazione definitiva aveva sempre ricucito con l’ago i brandelli della sua vita e aveva continuato ad andare avanti solo grazie alla sua abilità di rendere prezioso, come coi suoi merletti, anche ciò che non lo era più. Era stata l’artefice di corredi per giovani sposine mentre lei non aveva mai avuto la possibilità di crearsi una famiglia.
Aveva dovuto sacrificare una vita privata perchè sempre sottomessa agli ordini di altri. Non era stata capace di ammettere gli errori commessi per le scelte fatte fino a quel momento ma adesso il cambiamento era necessario, era costretta a fermarsi e a prendere dei seri provvedimenti.
In quel laboratorio dove, ancora adolescente, aveva trovato lavoro come merlettaia c’era sempre stata una donna che si era distinta per la sua prepotenza e le aveva reso la vita impossibile. Ora però, dopo anni di soprusi, si sentiva incredibilmente forte ed era finalmente pronta ad affrontarla. Eppure l’aveva sempre temuta, era una donna senza scrupoli che le incuteva terrore solo ad avvicinarla.
Doveva agire a distanza, facendo leva su armi piccole ma potenti.
Era giunto il momento di agire, di far valere la sua forza, l’avrebbe annientata senza doverla fronteggiare. E con tutta la sua determinazione iniziò ad infilzare gli spilli nella bambolina voodoo che aveva appena preparato.