Anna Razumovskaya (Russia, Contemporanea) - Flamenco
Sapori di...versi
di Simonetta Greganti Law
Quel bicchiere di Sangria aveva avuto il potere di suscitare emozioni e fargli vivere un esclusivo momento di benessere.
Davanti al suo calice di vino e frutta che aveva gli stessi colori di uno dei tramonti dell’Andalucia, Mr. Dunn stava instaurando un personalissimo dialogo non fatto di parole ma di sensazioni uniche e se ne stava lì ad ascoltarle, affascinato da questi suoni muti ma allo stesso tempo vibranti e palpitanti.
Ci voleva ora una buona lettura per continuare a trasformare una serata normale in qualche cosa di speciale. Iniziò così a scorrere con lo sguardo nella libreria della sua casa dove c’erano volumi di medicina e di letteratura, best seller ma anche molte prime edizioni rilegate in tela o pelle e appartenute alla zia che glieli aveva lasciati in eredità con la casa insieme a molti altri mobili e ornamenti.
Come una timida dama affacciata al loggione di un teatro, un piccolo libro sembrava fare capolino dagli scaffali più alti della libreria. Foderato con un tessuto a fantasia Liberty aveva attirato la sua attenzione. Mr. Dunn avvicinò una sedia alle mensole, vi salì sopra e riuscì ad estrarre a fatica un libricino compresso tra due grossi tomi tanto da sembrare quasi volersi nascondere a sguardi indiscreti. Si rese presto conto che si trattava di un quaderno rilegato a mano. Aveva fatto parte della sua biblioteca privata da quando si era trasferito in quella casa eppure non aveva mai sfogliato quelle pagine che ora invece sembravano incuriosirlo.
Non si trattava di un diario della zia come pensò inizialmente ma di una raccolta di poesie scritte proprio da lei e intitolata “Sapori di…versi”.
La zia aveva viaggiato molto e aveva tenuto una specie di giornale di viaggio in rima; voleva trasportare sui fogli bianchi di quel quaderno, in maniera indelebile e traboccante di entusiasmo, quelle che erano state le sue sensazioni per i luoghi visitati durante le vacanze. C’era però anche un’ulteriore novità: a fianco alle emozioni legate ad un luogo traspariva il desiderio di catturare altri piaceri sensoriali abbinati al gusto. Per questo aveva deciso di trascrivere alcune brevi ricette assaporate durante i viaggi.
Per una curiosa coincidenza Mr. Dunn, proprio mentre stava sorseggiando il suo bicchiere di Sangria, si ritrovò a leggere una poesia dedicata alla Spagna e all’Andalucia.
Il tapas, che aveva conquistato l’interesse della zia, era una rosa di pasta sfoglia e zucchine che rievocava il fiore intrecciato tra i capelli della ballerina di Flamenco che sicuramente si era esibita davanti a lei regalandole questa esperienza unica.
BELLEZZA GITANA
Per evocare terre remote
la Spagna, l’Andalusia,
la chitarra pizzica note
che si trasformano in poesia.
Il pianto musicale conturbante e roco
parla d’amore, di morte e di passione
e brucia dentro con la forza del fuoco
mentre i piedi fanno percussione.
L’ardore sanguinario si miscela all’eleganza
trasportato dal ritmo e dalla nostalgia,
mentre i difficili passi di danza
contorcono il corpo come per magia.
Morbido è l’uso del torso e delle spalle,
le braccia hanno un gioco voluttuoso,
le mani sembrano farfalle
ma lo sguardo è molto doloroso.
Costumi ricchi in foggia e colore
scambiano intrecci spettacolari
e qui la Spagna mostra il folklore
di tradizioni ormai secolari.
Il ritmo accelera e poi s’arresta
il demone pulsa all’interno del cuore,
si è in preda all’estro che manifesta
di questa danza tutto il furore.
Spirito stregato che balla e langue
muove flussi di energia viscerale
ha tra i capelli un fiore rosso sangue
ma nelle vesti ha il Carnevale.
Così è la maschera della vita:
fuori mille colori sgargianti
dentro una faccia appassita
per colpa di tutti i suoi pianti.
ROSE DI PASTASFOGLIA E ZUCCHINE
Ecco un tapas squisito, facile da realizzare ma sicuramente d’effetto.
Tagliare a striscioline della larghezza di circa 5 cm un rotolo di pasta sfoglia già stesa e spargervi sopra del parmigiano grattugiato e un po’ di pepe. Con la mandolina affettare una zucchina creando delle rotelle sottili che andranno posizionate in fila, un pochino sovrapposte tra di loro, lungo la strisciolina di pasta sfoglia, lasciandole trasbordare dall’impasto. Ripiegare la striscia di pasta così da creare una specie di tasca che racchiuda le zucchine.
Arrotolare le strisce formando delle rose i cui petali saranno evidenziati dalle rondelle delle verdure. Chiudere la spirale ottenuta pizzicando la pasta per farla aderire.
Infornare a 180° fino a doratura.
Servirle calde con l’aperitivo.
Mr. Dunn pensò che sua zia non finiva mai di stupirlo.