Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Joseph Matar (Libano, 1935 -   ) - Union fait la Force

 

L’unione fa la forza

di Cesare Verlucca & Giorgio Cortese

 

Cari amici,

Possiamo scendere dal pulpito, dove nessuno ci ha chiesto di salire?

Vorremmo, alla buona, contarvi la vera storia dei rapporti epistolari tra due persone che si sono messe insieme per affrontare gli argomenti più svariati, come fossero una persona sola; e trasmettono i risultati all’universo mondo, o anche solo a località più vicine, per non sembrare d’essere esagerati.

Siamo, nell’ordine alfabetico del nome, Cesare & Giorgio; e in quello del cognome, nella posizione inversa di Cortese & Verlucca, giusto per dimostrarvi che non c’è mai la certezza di stabilire chi sia il primo dei due. Non che la cosa abbia la menoma importanza, ma tutti sanno, o riteniamo che dovrebbero sapere, che “La vita è bella, perché è avariata”, e noi, purtroppo, volendo riuscire a coordinare i due testi come fossero stati scritti da una sola persona, dobbiamo prendere atto come non sia una cosa tra le più elementari, che anzi.

E buon per noi che a salvare brani scritti da uno, due o chissà quant’altri autori assemblati, ci pensa la splendida Marialuisa che presenta, pro bono pacis, una sola splendida immagine (e c’è da stupire come riesca sempre a trovarla anche in capo al mondo…). Va da sé che, ringraziandola in anticipo, noi aspettiamo con impazienza di ammirare quello che inventerà per illustrare questo testo praticamente inutile, anche se uno e bino.

Volete un esempio del colloquiare tra di noi?

Giorgio mi ha scritto: «Caro Cesare, le tue rampogne su come scrivere, mi sono di stimolo a migliorarmi…», e questo perché lui è una persona gentile e molto disponibile, in grado di trovare gli argomenti più disparati, ma poi tocca a me di elaborarli in coordinamenti razionali e, se del caso, in italiano corretto; e non sempre la cosa è così facile come sarebbe auspicabile: vediamo quindi come si svolge il nostro sistema di operare.

Il punto di partenza è quasi sempre affidato a Giorgio che mi invia brani sugli argomenti più variamente differenziati: se cercate su nelfuturo.com su cosa Giorgio Cortese o Cesare Verlucca abbiano insieme trattato finora, vi renderete conto che ci sono gli argomenti più vari e spesso complicati, che richiedono spesso di essere parzialmente rifatti in corso d’opera.

Giorgio è una persona gentile e molto disponibile, in grado di trovare le cose più incredibili su cui intrattenersi che c’è da chiedersi dove vada a rintracciarli, lui dice che legge molto e ha buona memoria, mah!, ma poi tocca a me di renderli in coordinamenti razionali e, se del caso, in italiano corretto; e non sempre la cosa è così facile come sarebbe auspicabile.

A un certo momento di questa nostra collaborazione m’è punto vaghezza di fare qualcosa di nuovo e gli ho scritto seduta stante, in risposta a una sua lettera giuntami il giorno stesso:

«Caro Giorgio,

sto pensando di scrivere, a nomi di entrambi, beninteso, una mail stravagante che interessi i carissimi amici ai quali di solito scriviamo, per chiedere loro se ci leggano volentieri, sulla base del mio spunto per cui

Il tempo passa

ed è subito sera,

ma non solo,

perché non si sa

cosa il domani ci offrirà

Quanto alla musica, che mi chiedi se mi piaccia e se abbia mai suonato qualcosa, ti confesso che a undici anni mi ero messo in testa di imparare il violino, ma non mi ricordo quanto sia durata la follia; ovviamente ti posso confermare che la musica mi piace, sempre che riesca a sentirla, almeno quando il mio udito vagabondo sia di buon umore...».

Com’era assolutamente più che prevedibile, Giorgio mi ha risposto in tempo reale:

«Caro Cesare

Ottima l’idea della mail stravagante per capire gusti e interessi dei nostri interlocutori». Mi hai detto che da bambino volevi imparare a suonare il violino, ecco il testo che spero solletichi le tue sinapsi e ti permetta di introdurti in quanto ho scritto. Ciao. Giorgio».

Cosa posso rispondere per chiudere l’assunto?

«Elementare, Watson, – direbbe Arthur Conan Doyle.Le tue non sono ciofele, come tu le chiami, ma cose che debbono tornarti magari anche un poco ostiche; eppure sei bravo a trovare gli argomenti più disparati (o disperati).

Entrambi dovremmo pensare che stiamo scrivendo un romanzo giallo, sempre ovviamente senza dire a nessuno se l’assassino sia o meno il maggiodomo».

Aspettando commenti, ti saluto e mi firmo.

Cesare

quello che a suo tempo veni, vidi, vici.

 

Inserito il:28/07/2022 18:24:56
Ultimo aggiornamento:28/07/2022 18:38:48
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